L’incontro tra il Vescovo Erio e gli anziani nell’incontro di avvio del progetto “dalle radici” di Caritas Modenese
Martedì 29 marzo 2022 nella Chiesa parrocchiale della Madonna Pellegrina, il Vescovo Erio si è messo in ascolto dell’esperienza di alcuni anziani e attori sociali del quartiere Sant’Agnese/Buon Pastore. Un incontro che, come ricordato da don Matteo Cavani, è stato utile a «costruire un dialogo attorno a domande per cui non ci sono delle soluzioni, ma per cui è fondamentale iniziare a costruire delle strade».
L’evento ha rappresentato l’avvio pubblico di “Dalle radici”, progetto di Caritas Modenese che ha come obiettivo promuovere l’attivazione della comunità locale nella costruzione di relazioni per contrastare l’isolamento sociale degli anziani. Il titolo del progetto vuole suggerire che la memoria e la gratitudine sono elementi ineludibili per la dimensione umana; la tradizione e la storia elementi imprescindibili per la dimensione della fede e della cittadinanza.
La scelta che ha guidato la costruzione dell’evento è stata quella di “dare voce” ai vissuti di chi ogni giorno vive e opera a stretto contatto con le difficoltà della popolazione anziana. La dott.ssa Giulia Paltrinieri, Dirigente dei Servizi Sociali, ha spiegato che il per gli operatori sociali è fondamentale «costruire delle convergenze sui problemi, riflettere e dare dei significati». Federico Valenzano, vice-direttore di Caritas Modenese, ha ribadito la necessità di valorizzare le narrazioni personali degli anziani per conoscerne esigenze e problemi inespressi.
Hanno preso parola 8 testimoni che hanno condiviso con il Vescovo alcuni scorci della propria quotidianità.
Rossana ha raccontato che nell’accudire una persona anziana non più autosufficiente spesso «le cose da fare rubano il tempo alla relazione». Fabio ha domandato: «Come fare catechesi, pastorale, comunità della buona morte e del buon lutto?». Ester ha raccontato come gli anni della pandemia siano stati caratterizzati da grande solitudine. Annamaria ha sottolineato la centralità delle relazioni e Grazia, coordinatrice di uno “Spazio Anziani”, come le persone anziane siano spesso escluse dalle dinamiche sociali.
Interagendo con questi spunti il Vescovo Erio ha affermato il primato delle relazioni, le quali stabiliscono la solidità della nostra vita, e quanto sia urgente favorire all’interno delle comunità un dialogo intergenerazionale.
Giuseppe, ha affermato: «Bisogna avere il coraggio di bussare alla porta del vicino, a parlare coi giovani. Io non accetto che una persona non conosca il suo vicino di casa». Alessandra, titolare della farmacia Altea, promuove uno stile improntato alla relazione e all’ascolto: «Per noi la farmacia è una di quelle attività sempre aperte, a cui rivolgersi non solo se si ha bisogno di quella scatoletta».
Alessandra, coordinatrice del PUASS, ha sottolineato come nel pieno della pandemia le Istituzioni abbiano assistito ad una grande attivazione da parte delle comunità locali e Lorena, assistente sociale, ha voluto sollecitare la comunità: «Come fare per costruire insieme una società sempre più orientata alla corresponsabilità?».
Il Vescovo Erio ha infine ricordato la sua esperienza da parroco: «parlando con gli anziani, avvertivo il timore di non poter essere più utili a nessuno, di non sperimentare gratitudine. Il compito delle comunità è fare sentire una persona amata, creare relazioni affettive anche solo attraverso una telefonata, un gesto, una visita, un sorriso. Tutto ciò è come un’iniezione di speranza e impedisce che la persona si chiuda nella convinzione che la sua vita sia inutile».
Guarda la registrazione dell'incontro di avvio del progetto "dalle radici" sul canale YouTube di Caritas Modenese
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