«Quale sogno di Chiesa portiamo nel cuore?». Qui uno degli interrogativi proposti da don Marco Pagniello nell’assemblea diocesana delle Caritas parrocchiali.
Evento che si è tenuto venerdì 27 ottobre nel salone di Gesù Redentore. Ad aprire i lavori Eros Benassi, Maria Rita Fontana e Federico Valenzano per la direzione di Caritas diocesana. Presenti anche don Giuliano Gazzetti, vicario generale, e don Fabio Bellentani, parroco di Gesù Redentore.
«È dai sogni che si parte, cioè dalla capacità di immaginare un mondo diverso» osserva don Pagniello, che qualche ora prima aveva visitato il Centro Papa Francesco, il complesso condominiale Prato Verde, sede del progetto 8xmille “Verso un’ecologia della vita quotidiana”, e il doposcuola del G.V.C., situato nei locali della parrocchia di Santa Caterina.
Nella seconda parte della serata è stata data parola ai partecipanti,divisi in gruppi per un confronto sui temi dell’accoglienza, dell’ascolto e della condivisione. Tre concetti chiave che accomunano l’azione delle Caritas parrocchiali in una stagione in cui i bisogni delle persone e famiglie fragili si rivelano più complessi degli interventi effettivamente fruiti dalle persone, come emerge nel Report statistico nazionale 2023 pubblicato da Caritas Italiana. Lo studio è riferito alle 255.957 persone che nel corso del 2022 si sono rivolte alla rete delle Caritas diocesane e parrocchiali e rileva un «aumento del 12,5% del numero di assistiti, incremento che può dirsi legato in gran parte alla forte crescita delle persone di cittadinanza ucraina accolte dalla Chiesa in Italia» il cui numero è salito «da 3.391 a 21.930» a seguito dello scoppio della Guerra in Ucraina.
Escluso questo dato, l’aumento degli assistiti «è comunque in crescita del 4,4%». Il tessuto sociale risente ancora l’effetto dell’inflazione, che ha avuto un maggior impatto sulle fasce più deboli «che hanno subito un rincaro dei prezzi del 17,9%» mentre «la fascia più ricca si è fermata al 9,9%». Centrale, in questo senso, il ruolo dei Centri di ascolto che, sempre nel 2022, hanno supportato una media di 90 persone. «Se i nostri centri di ascolto diventano solo distributori di sportine vuol dire che stiamo facendo soltanto una piccola parte di ciò che dobbiamo fare - commenta don Pagniello - Perché noi siamo chiamati a includere i poveri nelle nostre comunità; a farli partecipare attivamente nella vita sociale».
Tale impegno richiede un «ascolto attivo» e capace di «andare oltre l’assistenzialismo e liberare le persone dalla miseria, costruendo con loro un’amicizia autentica». Prima di salutare l’assemblea, don Pagniello ha rivolto ai presenti un ultimo interrogativo, tratto dal discorso pronunciato dal Pontefice lo scorso anno ad Assisi: «Stiamo facendo abbastanza per cambiare questa economia, oppure ci accontentiamo di verniciare una parete cambiando colore, senza cambiare la struttura della casa?».
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