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Estefano Tamburrini

Assemblea delle Caritas parrocchiali: non c'è ecologia senza fraternità

Aggiornamento: 9 nov 2022

Lo scorso 4 novembre, presso San Giovanni Evangelista, si è svolta l'Assemblea delle Caritas parrocchiali: un'opportunità di confronto sui temi della Casa e il cibo: strumenti di fraternità al centro dell'impegno pastorale delle Caritas parrocchiali.

“Come Chiesa potremmo fare di più riguardo ai temi della casa e del cibo” dichiara Luigino Bruni in occasione dell’Assemblea delle Caritas parrocchiali che si è tenuta venerdì scorso, 4 novembre, presso i locali della Parrocchia San Giovanni Evangelista in presenza di circa ottanta persone, tra cui volontari, operatori pastorali, sacerdoti e altri membri della nostra comunità ecclesiale. “Fra vent’anni, il buona parte dei monasteri, conventi, seminari rimarranno disabitati: un’opportunità per convertirli in luoghi di housing sociale, prima che le multinazionali se ne approprino rendendo privati i nostri beni comuni” aggiunge l’Editorialista di Avvenire, sottolineando che “per quanto riguarda il cibo, non possiamo fermarci alla logica delle eccedenze della Grande distribuzione, dove agli ultimi spetta ciò che cade dalla tavola, come nella parabola di Lazzaro e del ricco Epulone (Lc. 19-31), ma riconoscere dignità ai poveri, coinvolgendoli nei processi di produzione: altrimenti non possiamo parlare di fraternità, né di cura della Casa comune”.


Un pensiero in continuità con l’intervento del Vicario Generale Giuliano Gazzetti, che ha sottolineato la “necessità di interrogarci su quali radici costruiamo la nostra Casa comune”, citando i benedettini “che con le abbazie, le confraternite e i comuni sono stati all’origine dello sviluppo economico dell’Europa”. Per il Vicario, questo “questo stile si vede nelle nostre Caritas che, malgrado le difficoltà di vivere una fraternità piena nella nostra Chiesa, sono in prima linea nell’ascolto del prossimo e nella custodia delle relazioni”. Un impegno che, secondo il direttore di Caritas diocesana Eros Benassi, “ci ricorda il mandato ricevuto da Adamo ed Eva di abitare e custodire il giardino, la Casa comune”; e su cui “le nostre Caritas rifletteranno da domenica 13 novembre, in occasione della VI Giornata mondiale dei poveri con la quale si apre un anno pieno di sfide”, come dichiara la vicedirettrice di Caritas diocesana Maria Rita Fontana.


Nella seconda parte dell’incontro, i partecipanti si sono divisi in due gruppi per confrontarsi sui temi della Casa e del cibo a partire dall’esperienza di Città abit-abile, che ha l’obiettivo di “promuovere una responsabilità condivisa nella gestione delle soluzioni abitative – come sottolineato dall’operatrice Caritas Elena Bellei – in 35 appartamenti del Condominio Prato Verde di proprietà delle Fondazioni Opere Pie”. Un percorso in continuità con il progetto “Educarci alla Comunità”, dove “l’aiuto alimentare si è trasformato in un mezzo di conoscenza e attivazione delle famiglie destinatarie” spiega l’operatore Caritas Paolo Rabboni. Percorsi, questi, che preannunciano una prossimità che va oltre gli aspetti etnici, geografici e culturali che frammentano i rapporti sociali, dando vita – perché no – a un’esperienza di fraternità più intensa e veritiera, come quella dell’agape.


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